Il produttore svedese John Dahlback  presenta il suo nuovo album rilasciato con Armada! Si tratta di una raccolta straordinaria, ben identificata nel suo stile, che pur cambiando spesso atmosfere, non perde mai quell’eleganza che conquista già subito con il magico “Intro”.

Le voci (in gran parte femminili) che vi accompagneranno lungo il corso dell’album rappresentano un elemento distintivo dell’album. L’atmosfera future di “Sycophant”, unita a vocals che definire “sexy” è riduttivo, dimostra la versatilità di questo lavoro che, pur rimanendo (come già detto) decisamente radicato in un proprio stile, riesce a regalarci emozioni diverse ad ogni traccia.

Sicuramente “Raven” merita parecchio. Una build-up melodica ed emozionante piena di dettagli sublimi, un drop di potenza assoluta che irrompe quasi all’improvviso: quando si dice “qualità”! Che dire di “Count To Ten” che grazie alle splendide vocals e a un drop semplicemente irresistibile (e forse anche a un video molto efficace) finirà certamente in molte playlist estive.

“Ain’t You” è probabilmente tra le migliori tracce dell’album: vocal-chops, melodia e drop: tutto perfetto! Le emozioni che si provano ascoltando “Atlantis” invece sono davvero indescrivibili, tutto ciò che dovete fare è ascoltare e lasciarvi trasportare dall’atmosfera: per 3 minuti e 42 secondi volerete lontano dal mondo con i sentimenti! “Terminus” è geniale nella sua struttura, elegante nei suoni e nelle melodie, senza mai esagerare nella potenza: John ha esperienza da vendere e lo dimostra.

Passiamo quindi a “Walking With The Shadows”. Le melodie, la scelta dei suoni e la stesura delle vocals, sono in sintonia con “Saga” e lo stesso posizionamento nella tracklist non è da meno. “Where We Are” è assolutamente fantastica. Accompagnata da vocals dolcissime, splendidi accordi e melodie pazzesche alza (per quanto possibile)  il livello tecnico dell’album. Si potrebbe fare lo stesso discorso per “New York City”, la perla realizzata in collaborazione con il bravissimo (e sottovalutato!) cantante canadese Luke McMaster.

“Shivers” è la traccia meno EDM di tutto l’album, ma resta comunque un buon pezzo, posizionato tatticamente prima dei tre brani finali.

Il livello emozionale di “Untouched Hearts” è superbo, curato nei dettagli dall’inizio alla fine. Specialmente il drop è davvero perfetto e presenta atmosfere assolutamente straordinarie.                     Poi c’è “Gargamel”. Certo non è quello che si aspetta dalla penultima traccia di un album come”Saga”, ma pur essendo caratterizzata da elementi rari nella raccolta non stona con il resto del lavoro, semplicemente cambia atmosfera prima di chiudere. Forse è semplicemente un esperimento che ha voluto fare John per dimostrare che in questa raccolta non ha inserito tutto il suo repertorio.

Siamo finalmente alla traccia di chiusura “Aileen”. Tecnicamente poco da dire: le vocals di Craig Smart (chiaramente ispirate a “Jolene” di Dolly Parton) sono stupende, la build up melodica ed elegante, il drop semplicemente perfetto.

Formuliamo dunque un giudizio complessivo. L’album, ebbene, è un capolavoro sotto tutti gli aspetti. Mai generico, mai distante dall’ascoltatore, unico, si distingue nella scena EDM attuale. “Saga” eccelle nel portare qualità ed emozioni.

Sicuramente un ritorno in grande stile per John Dahlback, speriamo proprio che questo album possa avere il successo che merita!

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