Tornate indietro di due o tre anni. Quanti già conoscevano il nome del talentuosissimo Kygo? Molti di voi, se non tutti, probabilmente non avevano idea di chi fosse; forse solo un nome fra i tanti.

In realtà, nemmeno quelli dell’Ultra Records avevano bene idea di con chi avessero a che fare quando fecero firmare a Kygo un promettente contratto nel 2014. E ora, dopo soli due anni, il ventiquattrenne norvegese ha stupito il mondo con la sua firma marchiata tropical house, suonando (con soli sold-out) negli spazi più rinomati del mondo. Con fans come Diplo e John Legend che supportano la sua musica, non è una sorpresa che Kygo si trovi ora all’avanguardia della musica dance.

“Quando cominciai, ero davvero ispirato da Avicii e cercavo di copiarlo in tutti i modi. Facevo tutto ciò che lui faceva. E adesso penso sia davvero forte se posso avere anche io lo stesso effetto sulle persone, se posso ispirarle allo stesso modo. “

In ogni caso, la storia dietro il giovanissimo dj, il cui vero nome è Kyrre Gørvell-Dahll, non è esattamente quello che vi aspettereste. Billboard ha recentemente avuto l’occasione di parlare con la star in un’intervista per capire meglio chi sia veramente il Kygo che conoscono tutti.

Pensate un po’, a 15 anni Kyrre avrebbe voluto diventare un calciatore professionista, poi, dopo il liceo, ha dovuto spendere un intero anno per rispettare il mandato di richiesta del servizio militare norvegese. Nel tempo speso come vigile del fuoco su una base navale, uno dei suoi amici lo hai introdotto ad una tastiera MIDI e Logic. Poi ha sentito “Seek Bromance”, una dance hit di un altro fantastico scandinavo, la superstar Avicii. E’ stato amore a primo ascolto.

“E’ una persona dolcissima. Lui ama solo due cose: stare a casa e fare musica. Ed ama solo una cosa più di entrambe: stare a casa a fare musica.” -Dillon Francis

Kygo ha recentemente suonato in uno dei più grandi show della sua carriera al Barclays Center a Brooklyn, nella bellissima New York. In ogni caso, anche suonando in uno stadio riempito solo per lui, in qualche modo riesce a rimanere umile: “Non sono esattamente il tipo di ragazzo con manie di divinità sopra le sue legioni di servi fedeli”, ammette ridendo. Ricorda anche la prima volta su un jet privato, quel primo bicchiere di champagne, il suo nervosismo per la prima volta che vide la sua foto su un cartellone pubblicitario. Sembra ancora qualcosa di irreale a Kygo, ma il ragazzo non si trova certo nell’illusione che sia qualcosa che durerà per sempre.

“Mi ripeto di continuo che non sai mai quanto durerà. Non so se la mia musica sarà anche popolare tra tre anni. Me lo auguro, certo. Ma me lo devo godere finché dura.”

Al contrario dei “party pesanti” a cui di solito l’EDM è associata, Kygo ammette di non amare questo genere di cose, a cui preferisce una forte immersione nella cultura: “In realtà non è che abbia visto tanta droga nella mia vita”. E mentre non beve tanto, adora però godersi un bicchiere di vino nel suo studio, “è come se il vino creasse l’atmosfera giusta e ti portasse al giusto umore”.

Insomma, ottimo dj e ragazzo perfetto. Cosa si può chiedere di più?

Se volete sapere altre curiosità o siete semplicemente interessati alla star norvegese, in link trovate l’intervista completa!

 


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