Headhunterz sotto i riflettori: questa è la nostra intervista!
Come vi avevamo anticipato attraverso il suo video-saluto sulla nostra pagina Facebook, durante l’Ultra Europe abbiamo avuto modo di incontrare ed intervistare uno dei nomi più acclamati della scena elettronica mondiale: Headhunterz! Con un passato da protagonista della scena hardstyle, Headhunterz ha deciso di liberarsi da ogni “costrizione” artistica producendo semplicemente la musica che gli piace. Dharma, la sua ultima traccia in collaborazione con KSHMR, è la dimostrazione che Headhunterz è un artista completo, non vincolato in nessun modo all’hardstyle ma che anzi sa esprimersi al meglio anche in altri generi musicali. Questa è la nostra intervista!
-Partiamo subito con una domanda che in tanti vorrebbero farti in questo momento: tornerai all’hardstyle?
Sono davvero felice di essere “libero” dall’hardstyle, tornare all’hardstyle significherebbe rinchiudermi in una gabbia nuovamente e non è quello che voglio. Voglio essere libero di produrre quello che voglio: se vorrò produrre una traccia hardstyle lo farò, se vorrò produrre altro seguirò semplicemente il mio cuore. Voglio essere “libero” da qualsiasi genere, qualsiasi restrizione.
–Dharma, la tua ultima collaborazione con KSHMR, è davvero un pezzo fortissimo: come è nata questa traccia?
Avevo una demo prodotta in hotel a Los Angeles, l’ho fatta ascoltare al mio manager, aveva un sound molto indiano e quindi ho pensato di mandarla a KSHMR. L’abbiamo mandata al suo manager perché non lo avevo mai conosciuto personalmente, gli è piaciuta e mi ha mandato le sue bozze. Infine l’abbiamo finita in studio insieme. KSHMR per me è una leggenda, è una persona molto umile, lo adoro.
-Rilascerai un’altra collaborazione con KSHMR, magari un follow-up di Dharma?
Ehm…potremmo farla! Non posso spoilerarvi troppo ma……potremmo!
-Possiamo aspettarci un album?
Ci sto pensando, sono sotto contratto con Ultra e posso decidere se rilasciare singoli o album. Vorrei fare qualcosa di diverso, ci sto seriamente pensando.
-Tendenzialmente preferisci pubblicare singoli o concentrarti su un album?
Nel mercato attuale è rischioso preparare un album perché è tutto molto veloce. Se invece pensiamo all’album come una storia che rende protagonista l’ascoltatore, un qualcosa che lo accompagni per un anno ad esempio piuttosto che a poche settimane come un singolo, allora è tutto molto più bello.
-Cosa consiglieresti ad un ragazzino che sta appena iniziando la sua carriera da produttore?
Gli consiglierei di aspettare prima di firmare contratti perché il web offre tanto al giorno d’oggi. Siate pazienti, non concentratevi sul diventare famosi ma sul produrre musica con passione, sul produrre musica per amore della musica.
Consiglierei inoltre di aspettare prima di mandare demo, di assicurarsi che il proprio prodotto sia musicalmente valido.
-Cosa uscirà prossimamente dal tuo studio?
Ehm..sto lavorando ad alcune collaborazioni al momento e sto lavorando su musica “da ascolto”, maggiormente destinata all’ascolto piuttosto che al dancefloor. Qualcosa che ascolteresti anche passeggiando piuttosto che in pista.
-Domanda “tecnica”: il VST migliore al momento?
Serum e Fab Filter Pro Q2. Come DAW consiglio Studio One, è stato sviluppato da alcuni ex programmatori di Cubase ed è focalizzato su quello che la gente vuole, ascoltano molto la community web ed aggiornano l’applicazione mensilmente cercando di aggiungere quello che gli utilizzatori richedono.
Ringraziamo Headhunterz per la disponibilità
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