Nel nostro terzo giorno di Amsterdam Dance Event abbiamo avuto il piacere di incontrare il dj numero tre al mondo secondo la classifica DJMag, Martin Garrix. Un nome, una garanzia: il giovanissimo talento olandese è già noto per aver segnato numerosi records (spesso legati alla sua giovane età), oltre che per le hits che periodicamente pubblica. Nell’incontro abbiamo anche approfondito quanto il team che lavora “dietro” un’artista sia importante per la carriera ed il successo dello stesso, in particolare ovviamente nel caso di Garrix. Questo è il riassunto della sua intervista/incontro:

-Hai iniziato da giovanissimo, quando hai capito di avere bisogno di un manager?
In realtà non l’ho mai pensato, sono stati praticamente loro a “trovare” me. Io ho iniziato nella mia camera da letto producendo dietro un computer, ho sempre pensato fosse un hobby. Solo successivamente sono riuscito ad attirare l’attenzione della Spinnin Records con le mie produzioni, hanno voluto conoscere me e la mia musica.
Il mio team è molto importante, sto con loro più della mia famiglia, siamo diventati grandi amici. Siamo giovani, amiamo la musica e quella che facciamo.

-Che consigli daresti ai giovani producers?
Non mollate mai! A volte sembra di avere tutto contro ma fregatevene! Inizialmente mandavo musica alle label tutti i giorni senza mai ricevere riscontri positivi. Mi deprimevo per questo, chiedevo ai miei amici “fa cosi schifo la mia musica?”. Così ho capito che perdere tempo con le etichette è inutile, meglio concentrarsi sulla musica per crescere e migliorare.

-Quali sono i sacrifici che un Dj del tuo livello deve compiere?
Il tempo libero. Provo sempre a separare vita privata da carriera musicale per trovare del tempo per rilassarmi e stare con gli amici, ma non è semplice.

-Sappiamo che hai rotto con Spinnin Records, cosa farai?
Musica gratuita! Rilascerò musica su label inusuali di tanto in tanto, ho già tante produzioni da far uscire. Sto lavorando al mio album ed infatti non vedo l’ora che esca.

-La tua più grande fonte di ispirazione?
Tiesto senza dubbio. Di Skrillex amo invece il fatto che sappia sempre come sorprendere la gente con il suo sound.

-Quanto tempo impieghi a produrre una traccia?
Ho tantissimi progetti iniziati e mai finiti perché io se ho un’idea la butto subito giù sul sequencer, anche se poi non la finisco. Magari ho trenta idee con relativi progetti avviati, senza poi finirne nessuno. Spesso registro le melodie canticchiandole al telefono e poi le trasferisco sul piano roll. Forbidden Voices ad esempio l’ho prodotta durante un singolo volo: avevo mamma seduta al mio fianco ma non le rivolsi parola tanto che ero preso dalla produzione. Altre volte invece ho bisogno di molto più tempo: è un processo creativo, non un tempo predefinito.

Inoltre Martin ha affermato che Forbidden Voices è la traccia che più dimostra quale sia la strada che vuole intraprendere musicalmente parlando: un Martin Garrix meno big room e più progressive. O forse più creativo.
In conclusione voto del nostro gruppo a Martin Garrix “persona” dieci, idem per il lato artistico. Big up Martin!


Dai un boost al tuo profilo Instagram, Spotify, TikTok o Twitch da soli €4.99 con Boostagram!

ti potrebbero interessare

Martin Garrix sotto i riflettori: questo il nostro incontro!