Sicuramente li avrete visti anche voi al Tomorrowland, nei set di Steve Aoki ad esempio: robot “umani” che sparano CO2 e si muovono a ritmo di musica. Data la loro popolarità in continua espansione in tutti i migliori club italiani, esteri e perfino festivals, non potevamo non intervistarli. Stiamo parlando di Lightning Man, ecco la loro intervista!

-Dopo aver sviluppato il massimo con: led multi color, pistole, Co2, fuochi freddi, spara coriandoli ecc. l’animazione futuristica più richiesta e impiegata per dare show ha dei possibili miglioramenti ? E a quali progetti e obiettivi si dedicano i Lightning Man?

Chiaramente bisogna sempre essere al passo con i tempi. La mia prima uscita da Robot l’ho fatta negli anni 80, gli anni dei Rockets, gli inventori dello SPACEROCK, delle prime sonorità elettroniche e degli effetti scenici futuristici. Ai tempi una delle prime band a passare dal rock ad un rock elettronico era chiamato SpaceRock. La mie prime esibizioni importanti furono nel 1986 al Ku di Ibiza, dove ero in vacanza. Tutto nacque durante una delle serate passate con gli amici nel locale, incitato proprio da loro, mi esibii su un cubo facendo il Robot Umano. Da li i responsabili dell’animazione mi proposero di esibirmi in maniera fissa, entrando nel loro gruppo e fu l’inizio. Ora facendo il salto di qualche anno si è vista l’evoluzione da quel primo robot. Una animazione che in tutti questi anni ho evoluto e continuerò a farlo; usando sempre di più la tecnologia. Non mi pongo limiti, guardo sempre avanti, ormai Lightning Man non è più solo un Robot, ma è diventata una Crew formata da più elementi. Robot, Ballerini professionisti, effettistica. Sto sviluppando un nuovo grande progetto, ma non voglio anticipare i tempi.

-In quale location o festival “vogliono” approdare i Lightning Man?
Già da quest’anno abbiamo in programma un World Tour con tutta la crew che toccherà i Festival di molte parti del mondo, citandone un paio il Palmesus Music Festival ( uno dei più grandi festival della scandinavia che si svolgerà a Kristiansand in Norvegia ) e il Mysterius Music Festival in Malesia. Questo fa capire che la nostra tendenza è quella di spostarci sui grossi eventi internazionali.

-Da questo percorso, dei Lightining Man.. ti va di citare 3 nomi che reputi veri professionisti di questo settore?
In questi anni ho avuto la fortuna di lavorare e collaborare con veri professionisti. Sarebbe riduttivo fare solo 3 nomi, ma posso dire che in Italia ci sono dei veri artisti che ci mettono il cuore in quello che fanno.

-Come è cambiato il genere musicale delle locations di oggi rispetto al passato ed ai vostri primi inizi? Quale genere musicale preferite nei club per creare sinergia e spettacolo con il vostro show ? E cosa ne pensate della scena EDM? 
Con questa domanda mi ricollego alla prima. Gli anni 80 sono stati quelli che hanno contribuito a formare la musica moderna, un groviglio di vari generi musicali come il pop , il rock, il metal. Le discoteche erano chiamate Dancing, nome che deriva dalla musica Dance (Disco Music) se così possiamo chiamarla. Nei primi anni 90 inizia poi la svolta house music, la quale genererà altri filoni come la techno, l’underground, il down beat, la commerciale. Quindi fu l’inizio dell’uso di campionatori e strumenti in grado di comporre brani da discoteca. Da qui inizia la tendenza. I djs si dividono per genere e di conseguenza anche i locali iniziano a proporre generi diversi l’uno dall’altro. Adesso si parla di EDM ma in realtà l’EDM racchiude tutti i filoni che sono nati quando la musica da ballo si è unita all’elettronica. Quindi posso dire di avere vissuto tutti gli stadi dell’evoluzione musicale da discoteca e il conseguente aggiornarsi dei locali sulle nuove tendenze musicali. Ho sempre adattato i miei show al genere musicale che andava in quel determinato momento o locale, ma non nascondo di avere una predilezione per l’electro-house. L’EDM è sicuramente l’ideale per i nostri show, robot e musica elettronica si sposano perfettamente.



-In quale location si è svolto l’evento che portate di più nel vostro cuore? E perché?
Ogni evento mi ha dato qualcosa e li ricordo tutti con la stessa emozione.Senza dubbio però il Ku di Ibiza è stato il mio primo amore. Ma esibirmi alle varie feste WMC di Miami é stata una sensazione unica. Credo che per un artista Italiano riscuotere successo nel mondo sia la ricompensa più grande.

-Quale differenza culturale nell’intrattenimento esiste tra l’Italia e l’Estero? 
La prima cosa che salta all’occhio è l’organizzazione che hanno gli altri paesi sui grandi eventi. In primis quelli americani: sappiamo tutti che gli americani amano fare le cose in grande e devo dire che ci riescono bene. Anche in Italia negli ultimi anni sta crescendo la tendenza dei grandi eventi sul palco ma a mio avviso non siamo ancora in grado di organizzare e supportare festival di tale portata.

-Dato che avete avuto la possibilità di esibirvi con molti Djs della scena EDM, c’è qualcuno in particolare che vi ha “sorpreso” per bravura? 
Sui djs internazionali il mio preferito è Deadmau5. Djs Italiani  a cui sono molto legato anche a livello di amicizia sono Cristian Marchi, Djs From Mars, Nari e Milani, WAP e devo dire che ho riscoperto un ottimo Gabry Ponte solista.

-Sogno spaziale dei Lightning Man?
Portare i Lightning Man in ogni paese che organizza festival!

 


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