Come battere il sistema e diventare artisti a tempo pieno
Tutti i lavori creativi sono fatti di alti e bassi. É sempre una corsa a fare il colpo più grosso. Infatti per gli artisti le vite possibili sono quasi sempre state due: o la gloria o la fame, magari a fasi alterne. Al giorno d’oggi però le cose potrebbero cambiare, stiamo per entrare in un mondo in cui essere creativi a tempo pieno è possibile.
Internet esiste da meno di 8.000 giorni e l’apocalisse dei creativi, 0vvero quel lento processo che secondo alcuni avrebbe reso impossibile il guadagnare facendo dell’arte si è rivelata una stupidaggine. L’arte è rimasta, ma viene monetizzata in modi diversi.
Morale della favola? La distribuzione gratuita e gli strumenti per produrre che il web mette a disposizione fanno male soltanto a chi fa da “intermediario”, non ai creatori stessi.
L’esempio lampante delle infinite possibilità di questo nuovo mondo è Kickstarter, per finanziare un progetto non servono più colossi dell’industria musicale o del cinema, ora basta convincere un gruppo abbastanza grande o facoltoso di persone che vale la pena investire nel progetto. Ma non è così facile..
La più grande sfida di ogni artista è quella di identificare e monetizzare su un pubblico che permetterà di trasformare una passione in un lavoro a tempo pieno
Meno del 10% degli investitori in un qualsiasi progetto sulle piattaforme di crowdfunding vengono dalla sezione “Discovery” sui vari siti, per cui per fare una raccolta fondi di successo bisogna chiedere aiuto alla propria fan base.
Per essere lungimiranti bisogna costruire delle community ed avere un rapporto profondo coi propri seguaci. Non vale più la pena di attenersi al vecchio modello per cui l’importante è avere più occhi possibili puntati addosso. Meglio pochi fan, ma buoni.
Se invece non siete bravi abbastanza per avere una fan base, miglioratevi ci sono infinite possibilità sulla rete alla portata di tutti (ma a questo dedicherò un articolo a parte). Risolverete il problema di avere un pubblico quando sarete abbastanza bravi da meritarvene uno, quando sarete in grado di avere anche solo una persona disposta a pagare per i vostri lavori. Fino ad allora dovrete rimanere chini a testa bassa e migliorarvi.
Continuerò il discorso assumendo che abbiate veramente del talento e vi troviate nella situazione di dover monetizzare.
In ogni business ci sono solo tre modi per guadagnare di più:
- Aumentare il numero delle persone a cui vendete
- Aumentare il volume di ogni vendita
- Aumentare la frequenza delle vendite
Nel mondo della musica per gli ultimi cento anni si è sempre usato il primo metodo, ma voi non siete come Taylor Swift o David Guetta che possono vendere oggetti dal prezzo relativamente basso ad ogni ciclo di album o singolo che esce.
Con la maturazione di internet si comincia a vedere come il secondo e il terzo metodo combinati sono molto efficaci. Ma non è poi così una grande novità, anche Mozart ha agito in questo modo, non accresceva il proprio pubblico, ma aumentava sempre le dimensioni e la frequenza delle transazioni in entrata.
Si affidava ad un piccolo gruppo di mecenati, non aveva milioni di persone a comprare la sua musica, ma nove clienti accaniti se andava bene.
L’internet è un mondo veramente piccolo, anche se siamo in oltre 3 miliardi online, come individui tendiamo a dividerci in piccoli spazi digitali. Giorno dopo giorno visitiamo gli stessi siti, ritwittiamo le stesse persone e mettiamo like a foto o post sempre degli stessi.
Le generazioni precedenti si raggruppavano forzatamente per aree geografiche, noi oggi ci raggruppiamo per nicchie e interesse, utilizzando la rete come mezzo di comunicazione e luogo di ritrovo. Per questo motivo per ottenere un pubblico bisogna concentrarsi almeno all’inizio su una nicchia, un esempio su tutti è “Il Pagante” che è partito utilizzando la pseudo “Milano Bene” arricchita che sboccia in discoteca. Poi col tempo il collettivo ha corretto il tiro puntando a tutti gli adolescenti d’Italia allargando il bacino d’utenza.
Possiamo porre come obiettivo di voi artisti quello di avere 1000 veri fan, ovvero mille persone disposte a spendere 100 euro all’anno su di voi, in altre parole 100k all’anno per vivere più che dignitosamente. Da un punto di vista logico questo ragionamento fila perfettamente, l’unico neo è che per arrivare ad avere questi 1000 fan veri probabilmente ne dovrete avere almeno 100 mila o addirittura un milione sui social.
Pensate ai vostri artisti preferiti. Per quale motivo vi piacciono? Per i milioni di fan che li seguono o per il loro contenuto? Avete bisogno di essere socialmente accettati seguendo una moda figa o siete legati a quello che fanno da un punto di vista emotivo?
I super fan che vi creerete vi supporteranno perché amano quello che fate e il processo creativo che c’è dietro, non i milioni di fan che avrete. Dovrete parlare e fare annunci solo col vostro pubblico, non ai grandi media, anche se siete sicuri che tutti apprezzeranno e condivideranno quello che avrete da dire, dite tutto prima al vostro gruppo fidato, poi saranno loro naturalmente a riferire al mondo e sarà molto più efficace e gradevole.
Il consumatore medio spende 40$ annui in acquisti legati alla musica, voi vorrete avere il 200% della loro spesa annua e dovrete guadagnarvela il tutti i modi.
Per concludere le regole del successo sono: il giusto contenuto alle giuste persone e da lì costruire un rapporto abbastanza profondo da poter essere trasformato in un ritorno economico.
Cominciate oggi, senza aspettare che i follower vi cadano fra le mani dal cielo e non ve ne pentirete.
Se questo non fa per voi potete sempre rimanere fra i tanti e passare il resto della vostra vita a cercare di far aumentare le vostre statistiche online, ma senza un rapporto vero con le persone non andrete mai da nessuna parte.
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