Tantissime novità per il duo italiano MARNIK, che negli ultimi due anni hanno sfondato il panorama EDM mondiale grazie alle loro tracce e collaborazioni, non ultima la loro hit “Bazaar” prodotta insieme a KSHMR. Emanuele e Alessandro tornano nel mese di settembre con il loro nuovo singolo “Supernova”, in collaborazione con Steve Aoki e Lil Jon. Questa la nostra intervista, nella quale si raccontano e ci parlano dei loro progetti futuri.

-Il 30 settembre uscirà Supernova, una vostra produzione insieme a Steve Aoki e Lil Jon su Ultra Records com’ è lavorare con una star internazionale come lo statunitense? Avete le stesse idee, o talvolta siete in disappunto?!

Lavorare con Steve ci ha dato grandi soddisfazioni. Stiamo parlando di uno dei dj più famosi al mondo e quando capisci che ti stima davvero, sia dal punto di vista artistico che umano, non puoi che esserne felice. Per ora ci siamo sempre trovati d’accordo, Steve lavora come una macchina, non si ferma mai e ogni giorno partorisce nuove idee.

-Pensate possa diventare un tormentone come lo è stato per Bazaar con KSHMR?!

Supernova esce finalmente come singolo dopo più di un anno. Il vocal di Lil Jon sicuramente ha dato alla traccia ancora più energia e pensiamo che in pista funzioni bene. Per ora i feedback sono stati tutti positivi, sono arrivati i primi supporti da Dimitri Vegas & Like Mike, Hardwell, Nicky Romero, Blasterjaxx, Benny Benassi e tanti altri. Speriamo sicuramente che il disco possa girare il più possibile, vedremo!

-Esattamente il 25 Agosto è spuntato uno screen Skype, con protagonista Don Diablo: cosa possiamo aspettarci?! Qualcosa di nuovo?!

Per ora non possiamo rivelare nulla, possiamo solo dire che abbiamo in cantiere qualcosa di molto importante per la nostra carriera e che ha a che fare con Don Diablo.

-Hexagon Records sta facendo benissimo tra nuovi esordi, artisti giovani e tracce di livello: dove può arrivare l’esagono? E soprattutto, merito di Don Diablo?

Sicuramente Don Diablo, insieme a KSHMR, è oggi l’artista di Spinnin Records che vanta maggiore hype. Di conseguenza anche Hexagon é cresciuta tantissimo e oggi come oggi è l’etichetta con i numeri più alti di Spinnin, addirittura più di Spinnin Main. Merito senz’altro anche della qualità e della selettività dei dischi.

-I prossimi piani riguardo future uscite e produzioni?

Abbiamo tantissime novità, dopo l’estate torneremo alla grande con quattro tracce molto importanti e un podcast mensile con un format particolare curato direttamente da noi, il cui titolo sarà “MARNIK ARENA”.

-Parlateci di più riguardo a questo progetto 

Vogliamo che questo programma abbia un’impronta strettamente personale, con tanti inediti, bootleg e mashup esclusivi prodotti da noi. Inoltre, ogni mese avremo l’onore di ospitare un dj internazionale per un guestmix di 30 minuti. Vogliamo “combattere” per portare e condividere la nostra musica con tutti, senza schemi e senza regole all’interno di un panorama a volte troppo schematico e limitante; per questo abbiamo scelto questo format “da combattimento” e il termine “ARENA”, in modo che tutti possano condividere questo pensiero insieme a noi. Del resto con le nostre tracce, da Gladiators a Hocus Pocus fino a Bazaar, abbiamo sempre cercato di dare questo imprinting “epic/fantasy” alla nostra musica.

-La traccia a cui siete più affezionati, o a cui tenete di più?

Ogni traccia, come dicevamo sopra, ha una storia a sè e viene prodotta e vissuta da noi, come se ci immergessimo completamente in quel particolare mondo. Non c’è un disco che preferiamo in particolare, per noi sono tutti unici.

-Di consigli ne avrete ricevuto molti: quello che vi è rimasto più impresso?

Abbiamo ricevuto tantissimi consigli, anche da artisti di fama internazionale e addetti ai lavori del settore. Il consiglio più prezioso è lo stesso che cerchiamo di dare anche a chi ci segue: fare musica per passione e non con l’obiettivo di raggiungere fama, soldi e gloria personale. Chi parte con questi presupposti ha giá perso in partenza.

-Quando avete iniziato a produrre, avete mollato tutto dedicandovi alla musica al 100%?

In realtà abbiamo iniziato entrambi più di dieci anni fa e i sacrifici sono sempre stati enormi. Abbiamo sempre lavorato per poterci permettere il lusso di fare musica, sapendo quanto è difficile vivere di questo mestiere, ma alla fine i nostri sforzi sono stati ripagati e oggi siamo felici di poterci dedicare alla nostra passione a 360 gradi.

-Che genere farà tendenza nei prossimi mesi secondo voi? Avete mai provato a cambiare il vostro genere?

Il mondo dell’EDM è parecchio mutabile e fugace, ogni sei mesi sembra che tutto il baricentro si sposti su un particolare sottogenere. Di conseguenza anche il pubblico sposta subito la sua attenzione, quasi snobbando ciò che qualche tempo prima era accolto come novità. È molto difficile stare al passo con questo sistema, noi proviamo sempre a sperimentare cercando di lasciare la nostra impronta (ed è ciò che conta) su tutti i dischi, a prescindere dal genere.

-Festival o club? Perché?

Sono situazioni differenti, entrambe uniche per certi versi. Sicuramente salire sul palco del Tomorrowland o dell’Ultra music festival, cosí come anche del Nameless e degli altri festival nazionali a cui abbiamo partecipato, ha un sapore indescrivibile. D’altro canto non ci sentiamo di definire “migliore” una situazione da festival rispetto a una situazione da club, in tanti locali l’atmosfera che si respirava era fantastica allo stesso modo. Crediamo che l’importante sia il rapporto che si riesce a instaurare in serata con il pubblico, quel feeling che ci fa diventare una cosa sola è che realmente anima la festa. A quel punto la location in sè passa in secondo piano.

-Come vi sembra la mentalità del pubblico italiano in tema EDM?

Il pubblico EDM italiano è un pubblico giovane, che ha tanta passione ma va anche guidato. Vorremmo che tutti gli appassionati seguissero il genere con sempre maggiore entusiasmo ma anche con rispetto: per chi organizza, per gli artisti, per i generi e per la musica stessa, perchè la musica è di tutti e deve unirci tutti.

Ringraziamo i Marnik per il loro tempo e gli auguriamo il meglio!

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