Se mettiamo insieme Duke Dumont (dj londinese, produttore di hit planetarie come “Need U ” e ” I Got U“) , l’Union Hall di Edmonton (uno dei migliori club canadesi) e un buon cocktail potremmo avere tutti gli ingredienti per una grande serata. Uso il condizionale si, perché di ieri sera, all’Union Hall, tutto si può dire, tranne che sia stata una grande serata.
Il dj londinese sta suonando quando all’improvviso dal privè inizia un patetico lancio di cocktail verso la consolle (documentato da più di un video su youtube). Dumont stacca immediatamente la musica, si scusa con il pubblico (quello vero, quello che era li per ascoltare la sua musica) e invita il “simpatico lanciatore” a salire sul palco. Fatto ciò, abbandona la consolle e chiude il suo show.
Senza scandalizzarci troppo (si ricordi la medesima storia con Jeff Milf a Roma qualche anno fa) bisognerebbe iniziare a domandarsi il perché certe scene siano così tanto ricorrenti nella ClubLife. Probabilmente alla base del discorso c’è il distacco di molti clienti verso l’elemento musicale che, invece, dovrebbe essere il cuore di un club. Pensateci bene, andreste mai al cinema senza sapere che film si proietta? Probabilmente no. Purtroppo la stessa regola molto spesso non vale per i club( con le dovute eccezione fortunatamente), sempre meno luoghi dove ascoltare musica, e sempre più simili a ritrovi per ragazzini.


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