“Pessimo solo per la scelta di bloccare gli account craccati”, “Una app fantastica ridotta in poltiglia, sputatevi in faccia”, “Non è possibile pagare 10 euro al mese per ascoltare della musica, con sti soldi vado a troi*”.
Sono solo alcune delle brillanti frasi contenute nelle recensioni negative con cui, in queste ore, molti utenti stanno bombardando Spotify.
Gli sviluppatori dell’app, infatti, hanno deciso di fermare tutte le applicazioni che permettono agli utenti di non pagare la versione premium della piattaforma, bloccando successivamente gli account. Panico. Finita la pacchia, eh?
Questa novità ha scatenato una vera e propria rivolta: la rivolta di chi pretende i servizi di qualità, ma poi si rifiuta di sborsare 10 euro al mese.
Parliamoci chiaro: considerando il servizio offerto, Spotify ci fa un regalo.
Si tratta della possibilità di creare e seguire playlist, molte delle quali basate su determinati brani, artisti o addirittura stati d’animo, ascoltare canzoni in modalità offline, seguire i propri artisti preferiti, restare aggiornati sulle ultime uscite. Insomma, questa piattaforma è davvero ciò di cui abbiamo bisogno.
Visto e considerato il fatto che creare e distribuire musica costa (e non poco), ci viene semplicemente chiesto di mostrare un briciolo di gratitudine nei confronti degli sviluppatori, certo, ma anche e soprattutto degli artisti che più amiamo.
Ricordiamo agli utenti che continuano a rifiutarsi di pagare quella misera cifra mensile che il pagamento può essere effettuato tramite il Bonus Cultura. In alternativa, si può creare e dividere un account famigliare, suddivisibile in 6 profili: in questo caso, l’importo da versare sarebbe di circa 2,50 euro al mese.
Fatico a credere che si tratti di questione economiche: chiunque disponga di una connessione internet e un cellulare riesce a recuperare una decina di euro alla fine del mese.

 


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