È ormai comune, purtroppo, imbattersi in veri e propri copy-paste di tracce e artisti che, non avendo un proprio stile, sono costretti ad attingere da altri per guadagnarsi da vivere (e anche di più).

Non è comune invece che l’attuale (ancora per poco, salvo riconferme in questa edizione 2016 della TOP100) DJ numero 1 al mondo e producer Hardwell, utilizzi un sample preso direttamente da un pack, senza nessuna modifica, senza creare nulla di nuovo e originale, limitandosi a inserire un semplice file midi in un progetto. La melodia di Mad World è infatti presa da un sample pack chiamato Progressive Midi Anthems 2 della Sounds to Sample e, ascoltando la demo, vi accorgerete come al secondo 56 vi sia la stessa identica melodia di Mad World (qui il solo sample per comodità).

(Le opinioni che seguono sono strettamente personali e potrebbero non rappresentare l’idea di tutto lo staff di Revealed Italia)
Ora, non c’è nessun problema ad utilizzare sample se questi sono parte di un processo creativo che porta a nuovi suoni, nuove melodie o comunque a stimolare idee per la produzione di una traccia nuova, ma l’utilizzo di un midi appena “uscito dalla fabbrica” ritengo sia una caduta di stile e un abbassamento generale della qualità di una traccia, ancora considerabile tale solo grazie al fantastico vocal di Jake Reese che riesce a far valutare positivamente una traccia composta praticamente da un sample pack per la melodia, un banalissimo build up e un drop abbastanza generico (seppur bello).

Un brutto colpo per l’immagine di Hardwell, che da questa situazione deve imparare che non basta avere il proprio nome vicino alla prima posizione di una classifica per essere un buon produttore, ma serve costante impegno e ricerca di qualità.

Aspettiamo trepidanti il 15 dicembre, quando Hardwell, nel suo nuovo documentario, ci farà vedere come “produce” e ci insegnerà a scaricare nuovi sample pack.


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